Sergio Caretto

Che rottura il transfert!
coi suoi effetti di affetto
ci sorprende
altrove da dove pensavamo di essere.

Ci caschiamo, torniamo a cascarci,
quando va bene caschiamo a tempo
e del soggetto, felice,
ci ripaga col lampo di un incontro.

Bagliore che illumina zone d’ombra,
orienta il nostro passo,
mai certo,
fino al prossimo lampo.

Oltre ogni misura, nè di più nè di meno,
imprevedibile divampa sulla scena,
cade, accade, ci orienta,
a condizione di non opporvi resistenza
di intravederne, nel dire,
il buco fuoriclasse che lo causa.

Lì, al bordo del buco,
lettera insensata,
certezza di traccia singolare,
sguardo, voce, seno, cacca, niente,
Lì, certezza di un sarò stato,
e il nuovo a venire.
E la diagnosi?
Dì – a – gnosi di un buco.