[…] La definizione della femminilità non ci lascia tranquilli. L’essere che la parola ci conferisce è poco consistente, sfuggente, il che ci trascina in una passione della parola giusta che direbbe finalmente l’essere femminile autentico. Non è questo che può spingere una donna a cercare nell’analisi un terreno che si sottrae di meno? Ora, come dice Lacan, delle donne «se ne può dire tutto, anche se proviene dal senza ragione[*]». Su questa via, l’analisi conduce al di là delle finzioni alle quali l’Altro ci avrebbe assegnato, all’incontro della contingenza dei significanti che governavano la nostra vita.[…]
Christiane Alberti

[*] J.Lacan, Lo stordito, in Altri Scritti, p.463