“Usi della diagnosi nella cura psicoanalitica.
Posizione del soggetto e clinica dei Nomi del Padre”
TORINO, 27 e 28 maggio 2017
Aula Magna Universitaria della Cavallerizza Reale – Via Giuseppe Verdi, 9
Rettorato dell’Università degli Studi di Torino – Via Giuseppe Verdi, 8
Il XV Convegno della SLP svoltosi a Torino e appena concluso, ha visto la partecipazione di più di 400 persone, a cui si sono aggiunti una sessantina di studenti, appositamente invitati ad ascoltare l’intervento, durante la mattina del sabato, di Jacques-Alain Miller.
Il suo “Elogio degli eretici”, che segue a brevissima distanza l’annuncio, dato a Madrid, della nascita della rivista Heretic, diventata a Torino Heretics, al plurale, ha costituito il cuore di queste due giornate. “Noi crediamo, noi vogliamo, noi psicoanalisti lacaniani, allievi di Lacan, essere degli eretici”, ha affermato Jacquea-Alain Miller nel suo intervento “e in effetti noi siamo discepoli di un analista che fu scomunicato dai suoi pari”. Lacan, scomunicato, fondando la sua Scuola aveva dato il via a un movimento di riconquista; Jacques-Alain Miller, oggi, ci invita a un nuovo movimento di riconquista, nel mondo im-mondo che ci circonda, invitandoci a essere eretici, ovvero capaci di scegliere.
La scelta è effettivamente tale quando si fa atto, che per sua struttura è antitetico a ogni dogmatismo, poiché non ha garanzia dal momento che l’Altro non esiste. Questo abbiamo ascoltato nelle diverse testimonianze di passe che si sono succedute nel corso del Convegno, da parte dei colleghi Dalila Arpin, Antonella Del Monaco, Dominique Holvoet e Oscar Ventura, a cui va il nostro ringraziamento per la loro generosità, e nella prima testimonianza di Domenico Cosenza, amico e collega che ci ha mostrato la determinazione con cui non ha ceduto per giungere infine a isolare il punto di reale irriducibile a cui, al termine di un’analisi, il parlessere si riduce, facendone al contempo la propria risorsa.
La qualità dei lavori teorici, clinici e politici con cui il tema del Convegno, “Usi della diagnosi nella cura psicoanalitica. Posizione del soggetto e clinica del Nomi del Padre”, è stato trattato nei lavori delle sale plenarie, e la ricchezza dei contributi esposti nelle sale simultanee, è testimonianza di quanto la nostra Scuola è, nel tempo, cresciuta a livello di formazione e di elaborazione, e quanto oggi sia una Scuola ben collocata per accogliere e portare avanti le sfide che l’epoca contemporanea ci richiede, in particolare quella di articolare alla “clinica individuale”, la “clinica individuale in quanto collettiva”, per riprendere le parole di JAM nella Conferenza di Madrid.
Nel nostro Convegno non sono mancati gli annodamenti con il campo dell’arte, in primo luogo con lo straordinario intervento di Alessandro Bergonzoni, artista “inclassificabile”, che ci ha mostrato in atto la potenza della lalingua che attraversa il corpo; con la lettura di alcune lettere della follia di Nietzche, con l’omaggio alla grandissima poetessa Alda Merini.
L’intervento della nostra collega cilena Raquel Cors, membro della NEL, ci ha portato gli echi – al plurale – dell’America Latina insieme con l’eco singolare della sua esperienza toccata dal nuovo vento che soffia sul Campo freudiano.
Infine, Jean-Daniel Matet e Marta Serra hanno presentato con entusiasmo i prossimo appuntamenti che ci vedranno riuniti nella Scuola Una: PIPOL 8, a breve a Bruxelles, e il Congresso Mondiale dell’AMP, nel 2018 a Barcellona.
Il reale della vita è stato percepibile e palpabile in questi due giorni a Torino.
Paola Bolgiani
Presidente SLP
Programma
SABATO 27 maggio
Sala plenaria – Aula Magna della Cavallerizza Reale
via Verdi 9
8.30 – 9.45
Accoglienza
9.45 – 10.00
Saluti e avvio lavori
10.00 – 10.55
La diagnosi e il suo orientamento
Interventi di Luisella BRUSA, Emilia CECE, Laura STORTI
presiede Silvia MORRONE
10.55 – 11.50
La passe
Interventi di Antonella DEL MONACO, Dominique HOLVOET
presiede Guy BRIOLE
11.50 – 12.30
L’arte dell’inclassificabile
Alessandro BERGONZONI dialoga con Carlo DE PANFILIS
modera Paola BOLGIANI
12.30
Elogio degli eretici
Intervento di Jacques-Alain MILLER
PAUSA PRANZO
Sale simultanee: Rettorato dell’Università – via Verdi 8
Aula Magna della Cavallerizza Reale – via Verdi 9
15.00 – 16.00 Interventi in sale simultanee
16.00 – 17.00 Interventi in sale simultanee
17.00 – 18.00 Interventi in sale simultanee
DOMENICA 28 maggio
Sala plenaria – Aula Magna della Cavallerizza Reale
via Verdi 9
8.45 -9.45
Usi della diagnosi nella cura
Interventi di Anna CASTALLO, Brigitte LAFFAY, Giuliana ZANI
presiede Fabio GALIMBERTI
9.45 – 9.55
Intermezzo
9.55-10.40
Politica del sintomo
Interventi di Maria BOLGIANI, Luisella MAMBRINI
presiede Massimo TERMINI
10.40-10.50
Presentazione del XI Congresso dell’AMP
Marta SERRA
10.50-11.50
La passe
Interventi di Dalila ARPIN, Oscar VENTURA
presiede Jean-Daniel MATET
11.50-12.30
La passe – prima testimonianza
Domenico COSENZA
presiede Miquel BASSOLS
12.30-12.45
Echi dall’America Latina
Intervento di Raquel CORS
12.45-12.55
Omaggio a Alda Merini
12.55-13.15
Presentazione del Congresso PIPOL 8 e conclusioni
Jean-Daniel MATET – Paola BOLGIANI
Testo introduttivo
Discutere sulla diagnosi, per noi, non può prescindere dalla specificità di quello che la diagnosi è per la psicoanalisi e dall’uso che ne facciamo nella conduzione della cura. L’ultimissimo insegnamento di Lacan ci consente nuovi apporti in relazione alla diagnosi, aprendo la strada ad una lettura delle posizioni dei soggetti come altrettanti “inclassificabili”. La questione della diagnosi accompagna l’invenzione e lo sviluppo della psicoanalisi fin dalle prime opere di Freud. La sua mira, fin dall’inizio, non è descrittiva e non è neppure terapeutica, ma è quella di costruire delle ipotesi sul funzionamento psichico in grado di rendere conto di tutti i fenomeni psichici che si incontrano nella clinica. E lungo questa via giungerà molto presto a considerare che la psicopatologia coincide con la psicopatologia della vita quotidiana, cancellando in tal modo il confine fra cosiddetta patologia e cosiddetta normalità, e situando pertanto la diagnosi in un ambito del tutto diverso da ogni discorso che lo aveva preceduto.
La diagnosi, ci insegna già Freud, per l’analista non può prescindere dal discorso del soggetto e dal modo con cui, in questo discorso, il soggetto situa quel partner speciale che è l’analista, che viene così incluso nel sintomo. La diagnosi, in psicoanalisi, è dunque diagnosi sotto transfert.
Sarà Jacques Lacan che consentirà di leggere con precisione la logica che Freud ci aveva trasmesso, utilizzando gli strumenti che lo strutturalismo gli offriva per ordinare le scoperte freudiane, e ponendo il Nome del Padre quale principio organizzatore che distingue le diverse strutture, al di là della fenomenologia che queste possono presentare. E successivamente, con la pluralizzazione dei Nomi del Padre, avanzerà nella direzione di considerare che esistono diverse modalità di annodamento sintomatiche, tante quante sono le posizioni dei soggetti, spingendo fino alle sue estreme conseguenze l’assoluta unicità e la non riducibilità a qualsivoglia categoria dell’essere parlante, come le testimonianze di passe ci mostrano.
La costruzione e l’uso della diagnosi nella conduzione della cura; la dimensione del transfert; l’apporto della clinica borromea nella clinica contemporanea, rispetto ai cosiddetti “nuovi sintomi”, all’adolescenza e all’infanzia, alle psicosi dette ordinarie, alle modalità con cui oggi si presentano l’isteria e la nevosi ossessiva; la singolarità della posizione del soggetto, sono altrettanti temi che potranno essere illustrati attraverso i casi clinici da proporre nelle sale simultanee.
Paola Bolgiani
Presidente SLP
Dibattito preparatorio
Il dibattito preparatorio ha avuto inizio il 2 maggio
Bibliografia
Bibliografia ragionata di Freud, Lacan, J.-A. Miller e altri autori del Campo Freudiano
Galleria fotografica
Alcuni momenti del convegno
I luoghi del convegno
Aula magna universitaria della Cavallerizza Reale, Aula Magna Universitaria e Rettorato dell’Università degli Studi di Torino.
Alessandro Bergonzoni al XV convegno della SLP
Stai colmo! Questo mi sono detto nel fare voto di vastità, scavando il fosse, usando il confine tra sogno e bisogno (l’incubo è confonderli).
Ugo Nespolo ha autorizzato l’utilizzo della sua opera “Sberleffo” espressamente per il XV Convegno SLP di Torino
Ugo Nespolo è nato a Mosso (Biella), si è diplomato all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino ed è laureato in Lettere Moderne.
“Intermezzo” al XV Convegno SLP
Stefano Zanoli incontra Friedrich Nietzsche
Stefano Zanoli è attore, autore e regista teatrale, attività a cui ha affiancato quella di compositore in ambito sperimentale ed elettronico.