La questione della femminilità è una questione nodale della storia della psicoanalisi. E storicamente solo Lacan ha osato riaprire la questione. E’ sulla questione della femminilità che si decideranno le sorti della teoria psicoanalitica. Essa servirà da cartina al tornasole: tramite di essa si potrà capire qual è la concezione che gli psicoanalisti si fanno della scoperta freudiana e, in concreto, in che modo gli psicoanalisti conducono le cure.
Il motivo risiede nel fatto che questa questione costringe la teoria psicoanalitica a dare la soluzione di un enigma. Questo enigma si presenta, nella clinica psicoanalitica, sotto forma di una contraddizione. Contraddizione che si può enunciare in questo modo: sebbene gli esseri parlanti si dividano in uomini e donne, sia negli uomini sia nelle donne l’inconscio fa riferimento unicamente al “fallo”, simbolo maschile della sessualità. In altre parole, per quanto riguarda il sesso l’inconscio non conosce che un solo sesso. L’inconscio ignora l’altro. L’inconscio ignora l’Altro sesso.

Dalla presentazione di Antonio Di Ciaccia