Psicoanalisi, trauma, legame sociale
A cura di Marie-Hélène Brousse
Questo volume raccoglie i contributi di psicoanalisti che si interrogano su quello che la guerra può insegnare alla psicoanalisi e su cosa la psicoanalisi può dire, provando a decifrarne le coordinate, sulla guerra e sul posto che essa ha nel discorso, cioè nella civiltà. La guerra infatti accompagna, e forse determina, lo sviluppo delle civiltà. Le sue forme si modificano e, oggi, appare nella forma del “senza limite”, conformemente alla modalità predominante nei nostri legami, configurando scenari inediti. Gli effetti sui soggetti, oggi come ieri, e il modo con cui questi possono essere trattati, sono ciò di cui gli analisti, orientati da Freud e da Lacan, si occupano, considerando il trauma un fatto singolare, che non si presta a soluzioni universali, né tantomeno standardizzabili. Ma è compito degli psicoanalisti anche quello di delineare le coordinate fondamentali del nostro attuale “disagio della civiltà”, per poter contribuire alla lettura, del posto che la guerra occupa nella civiltà contemporanea, al di là di qualsiasi “facile ricetta” che si vorrebbe risolutiva.