L’essere e il genere. Uomo/donna dopo Lacan
di Clotilde Leguil
Editore: Rosenberg & Sellier
Il clima del XXI secolo è segnato da un affrancamento nei confronti delle norme di genere. I soggetti contemporanei credono sempre meno nei ruoli di uomo e di donna, che si tratterebbe di recitare come un copione già scritto, e a ragione. Ma questa nuova emancipazione, fa forse sparire il valore della questione del genere in un’esistenza? Cosa resta del genere una volta che ne abbiamo decostruito le norme?
Con Lacan, la psicoanalisi ha aperto la strada a un approccio al genere che manda in frantumi tutti gli stereotipi e introduce una questione per ogni essere. Gli studi di genere gli sono debitori per questo. A partire da figure di uomini e di donne fuori norma nel cinema (da Billy Wilder a Guillaume Gallienne) e nella letteratura contemporanea (Édouard Louis, Catherine Millet, Delphine de Vigan, Pascal Bruckner), Clotilde Leguil ci mostra cosa può significare «essere un uomo» o «essere una donna» nel XXI secolo, al di là di ogni norma.
Clotilde Leguil
Clotilde Leguil è psicoanalista e filosofa, maître de conference presso il Dipartimento di Psicoanalisi Paris-8, agrégée di filosofia, ex allieva dell’École Normale Supérieur Fontenay-Saint-Cloud. È membro dell’École de la Cause freudienne ed è autrice di diverse opere: Les Amoureuses, voyage au bout de la féminité (Seuil, 2009), In Treatment. Lost in therapy (Puf, 2013). In Italia è stato tradotto il volume Sartre con Lacan. Correlazione antinomica, relazione pericolosa (Quodlibet, 2015).