Riassunto :

Nonostante i saperi si accumulino e le prove, le cifre convergano per dire l’urgenza di agire rispetto alla nuova situazione climatica e alle sue deleterie conseguenze, niente sembra essere sufficiente per pensare a un’azione collettiva: diniego? cinismo? impossibilità di pensare la scomparsa della specie umana trasponendo su scala collettiva di ciò che Freud diceva rispetto all’impossibilità di pensare la propria morte?

In quanto analisti la questione ci concerne sotto più aspetti, chiamati in causa da questo « punto in cui siamo», per riprendere le parole di Lacan che non ha smesso, durante tutto il suo insegnamento, di offrire delle chiavi per non indietreggiare davanti al reale che sorge come conseguenza logica dell’alleanza tra scienza e capitalismo, dell’« ascesa allo zenit sociale dell’oggetto a » e del suo rovescio: l’accumulo di rifiuti quale segno tangibile di ogni civilizzazione, l’inquinamento, l’angoscia dello scienziato.

 Presentazione :

Questo nuovo numero di Mental proverà dunque a riattualizzare i punti chiave dell’insegnamento di Lacan per estrarne un sapere che faccia bussola: numerosi testi si propongono di dispiegare tale aggiornamento, altri mettono in forma una clinica dei nuovi discorsi: dalle estreme destre nazionaliste che sviano la questione per strumentalizzarla, alle nuove narrazioni che tentano di aprire a un saperci fare affine all’etica lacaniana. Allo stesso tempo anche due grandissimi intellettuali ci aprono la strada: Bruno Latour che offre qui le conclusioni aperte di una vita passata a cogliere il modo di pensare questo « nuovo regime climatico» e Éloi Laurent che decostruisce sia la credenza nell’economia come scienza sia l’ideologia della crescita.

Punti forti :

  • Testi di orientamento che decriptano il nostro mondo alla luce dell’ultimo insegnamento di Lacan.
  • Commenti sui principali momenti del suo insegnamento nei quali Lacan ha proposto degli avanzamenti sulla questione.
  • Due interviste eccezionali: una conversazione con Bruno Latour avvenuta poco prima della sua scomparsa/ un’intervista con l’economista Éloi Laurent che decripta il discorso economico per decostruire l’ideologia della crescita.
  • Uno scorcio clinico sul modo in cui degli psicoanalisti accolgono nell’urgenza i soggetti che hanno perduto tutto in seguito a un episodio di inondazioni drammatiche.
  • Uno scorcio sul modo in cui l’arte contemporanea, la letteratura e le loro nuove narrazioni fanno proprie la questione del rifiuto, dell’estinzione delle specie, della questione della fine del mondo.

SOMMARIO

— Éditorial

Virginie Leblanc-Roïc, « Le réel déchaînement qui nous menace »

— « Avons-nous passé la ligne ? »

Éric Laurent, L’angoisse du savant et son symptôme écologique

Philippe La Sagna, Le climat et le divan vus de Suisse

Rodolphe Adam, Réflexions sur la fin du monde

Clotilde Leguil, Insondable toxicité de l’humanité

Geert Hoornaert, Ordres des ordures

Andrés Borderías, Le réel déchaîné

Jessica Tible, Le réel de la vie

Quentin Dumoulin, Le triomphe du déchet

— Rencontre avec Bruno Latour

« Nous sommes des squatteurs alors que nous pensions être des propriétaires »

— « Chacun s’endort sur le mol oreiller d’un ça n’est pas possible »

Gustavo Dessal, Changement climatique et immuabilité du discours

Laurent Dumoulin, Identiterre

Thomas Roïc, Se penser mortel et disparaître

Sacha Wilkin, Entre utopie et cynisme : une pragmatique de la pulsion de mort

Pierre Sidon, Que veut l’homme ?

Josep Maria Panés, Sur le changement climatique : le moment de conclure ?

Luc Garcia, Les éhontés honteux de l’écologie

Roger Litten, Le moment d’agir

— Cachez ces déchets que je ne saurais voir

Guy Briole, La dignité du déchet

Françoise Denan, Le déchet à l’envers du capitalisme

Sophie Lecocq-Simon, Malaise et déchet dans la civilisation

Indira Béraud, Déchets et recyclage, d’Arman au Nest Collective

— Événement clinique : climat et trauma

Patricia Bosquin-Caroz, Nouvelles modalités d’effraction traumatique : du monde à l’im-monde

Anne Chaumont, Même le pire n’est pas certain !

Nadine Page, Flèche

Jean-Philippe Cornet, Du trou au bord

Geert Hoornaert, Flèche

Simon Darat, Oubliée

Yves Vanderveken, Flèche

Christophe Morrone, Le chaînon manquant

Monique Kusnierek, Flèche

Monique Kusnierek, Pour conclure

— Rencontre avec Éloi Laurent

« Ce que nous devons absolument préserver, c’est l’hospitalité de notre planète »

— Nouveaux récits

Carolina Koretzky, Dans la forêt, ou la nécessité d’une nouvelle narrativité du désastre

Antonio Di Ciaccia, Laudato si

Claude Parchliniak, Biophonies

Clémence Coconnier, Des épouvantails, des encantados et un oiseau vorace

Giuliana Zani, À propos du temps et de l’eau