Sull’inconscio nel secolo XXI

Che cosa è esattamente un corpo parlante? Ciò che rende umano un corpo è in effetti il fatto che sia un corpo parlante. Il termine “parlante” non è un aggettivo che verrebbe a completare un sostantivo, previamente dato, il corpo, aggiungendovi l’atto di parlare.
L’errore comune della psicologia è quello di pensare che la parola sia una funzione cognitiva del corpo, un comportamento acquisito, benché sia sostenuta in maniera innata dentro una struttura profonda dell’organismo. Niente di tutto questo. Né la parola, né il linguaggio sono riducibili a delle funzioni cognitive poiché tali funzioni, prese come funzioni organiche, dipendono già a priori dalla relazione del soggetto con il significante, con la struttura del linguaggio che lo precede, in quanto corpo e in quanto essere che parla. Di fatto, una lingua non si impara, si trasmette a partire da un’esperienza di godimento che concerne il corpo dell’immagine. “Parlante” funziona così nell’espressione “il corpo parlante” come un participio attivo o participio presente, equivalente in certi casi al gerundio. Non si tratta del fatto che esiste un essere a priori, al quale si aggiungerebbe la proprietà del parlare. Si tratta del fatto, come fa notare Lacan a più riprese, che questo essere non è essere se non nella misura in cui parla. Alla stessa maniera dobbiamo anche considerare che questo essere non perviene ad avere un corpo se non nella misura in cui parla, nella misura in cui è parlante o parlato.